Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo ci arriva dopo vent'anni dall'episodio con il mitico Sean Connery. La mancanza della spalla paterna si sente, sostituita da quella del figlio, ma LaBeouf non è Connery. Decisamente apprezzabili l'entrata in scena del giovane che strizza l'occhio al Brando de "I selvaggi" e alcuni scambi di battute fra padre e figlio ("Sei un professore?" "Sì, part-time").
Gli ingredienti tipicamente indianajonsiani si ritrovano tutti, dall'entrata in scena di spalle, alla fobia per i serpenti, ai nemici che arrivano sempre sul più bello. Non delude Harrison Ford che presenta un Indy un po' invecchiato ma con tanto fascino ancora da vendere.
Film decisamente godibile, con un finale un po' tirato per i capelli: dall'alieno che ha atteso 3000 anni per riavere la sua testa e per ricomporsi al matrimonio sdolcinato fra Indiana e Marion.
Prova positiva per la Blanchett nei panni della cattiva.
Alla fine Spielberg pare ipotizzare un passaggio di testimone alla generazione più giovane, ma il neopaparino mette ben in chiaro i ruoli, riprendendosi il celeberrimo cappello.
http://www.indianajones.com
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