Un classico a Parma.
Un classico che non delude mai.
Atmosfera rilassante, che favorisce la degustazione di piatti ricercati e delicati.
Sul tavolo, all'interno di uno spesso plexiglas, si trova immediatamente la carta delle acque, italiane e non.
Simpatica l'idea di ingannare l'attesa dell'arrivo dei piatti, dopo uno sfizioso aperitivo, con la degustazione di un ottimo olio marchigiano, facendo la scarpetta.
Freschissima la crudità di pesce, da condire a piacimento: fossero sempre maggiori i ristoranti che lasciassero ai clienti la possibilità di scegliere il condimento per certi piatti. Io adoro i sapori naturali, per cui trovo deleterio quando mi si presentano i cibi farciti di olio o sale.
Da ricordare il branzino aperto farcito con gamberi e speck. Scenografica la presentazione, delizioso l'accostamento dei sapori.
La cernia mediterranea con asparagi invece non era ai soliti livelli: si presentava un po' secca all'interno e sarebbe auspicabile trovare un nuovo equilibrio.
Ottimi i dolci.
Fornitissima la cantina, con un occhio rivolto alle produzioni italiane biologiche.
Ci potrebbe essere maggiore ricercatezza nella proposta dei grissini e del pane, che alterna mix sapienti a pane comune forse un po' banale.
Prenotazione raccomandata.
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domenica 1 giugno 2008
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